VERSILIA. Il 27 aprile si è celebrata la 5’ giornata internazionale “Save the frogs” (“Salva le rane”), dedicata alla conservazione degli anfibi ed alla sensibilizzazione su questo argomento. In Italia la SHI (Societas Herpetologica Italica), e a livello mondiale l’associazione senza fini di lucro statunitense “Save the frogs”, hanno  organizzato conferenze e congressi, concerti di musica, visite guidate, passeggiate serali dedicate all’ascolto dei canti degli anfibi. Queste innumerevoli manifestazioni hanno avuto lo scopo di far comprendere l’importanza degli anfibi per l’equilibrio degli ecosistemi ed allo stesso tempo far conoscere le minacce che stanno causando il loro declino su scala globale. L’obiettivo è la protezione delle popolazioni di anfibi e dei loro habitat naturali, come anche la promozione del loro rispetto e tutela tramite la diffusione delle proprie conoscenze a riguardo.

 “Purtroppo negli stessi giorni il consorzio di bonifica Versilia – Massaciuccoli – scrivono dal Wwf Lucca e da Legambiente Versilia –  impermeabile a ogni tentativo di sensibilizzazione in merito alla tutela della classe di vertebrati più minacciata del pianeta, procedeva con furore belluino alla distruzione della comunità anfibia che popolava il fosso Fillungo, in località Bucine, frullando insieme alla vegetazione ripariale anche adulti di tritone crestato e punteggiato, rane verdi, nonchè loro uova, insieme ad uova del sempre più raro Luccio.

Il consorzio non può neanche accampare a propria difesa l’ignoranza dell’importanza ecologica del fosso, perché alcuni biologi avevano formalmente segnalato le presenze animali sopra indicate ai competenti uffici della provincia e dell’ARPAT, che ne aveva reso edotto in via ufficiale il consorzio stesso.  Le scriventi associazioni provvederanno a denunciare nelle opportune sedi l’accaduto, ma chiedono con forza che la provincia di Lucca e l’ARPAT non deleghino alle Associazioni di volontariato quanto invece di loro esclusiva competenza e provvedano ad intraprendere le opportune iniziative sanzionatorie a carico dei responsabili, visto che nei fatti accaduti pare ravvisabile la violazione dell’art. 727 bis del Codice Penale, che punisce chiunque, fuori dai casi consentiti, uccide esemplari appartenenti ad una specie animale selvatica protetta, salvo i casi in cui l’azione riguardi una quantita’ trascurabile di tali esemplari

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